Via della Ninna

Articolo Pubblicato sulla rivista Firenze Informa del 2006
Testo e foto di Roberto Di Ferdinando

La strada che separa il Palazzo della Signoria dalla Galleria degli Uffizi si chiama Via della Ninna. Questo curioso nome deriverebbe da una immagine della Madonna con il Bambino, opera del Cimabue, che i fiorentini, per la posizione supina del Bambino Gesù avevano ribattezzato la Madonna della Ninna Nanna. L’immagine era ospitata nella Chiesa di San Pietro Scheraggio, chiesa romanica sconsacrata nel 1782 ed oggi recuperata come sala espositiva della Galleria. La chiesa, costruita intorno all’anno Mille, prese il nome di Scheraggio dal vicino fosso che scorreva lungo la prima cinta muraria. Oltre a luogo religioso, San Pietro Scheraggio ospitò le riunioni dei Consigli del Comune prima della costruzione del Palazzo dei Priori (oggi Palazzo della Signoria o Vecchio). Con l’ampliamento del Palazzo della Signoria e l’allargamento di Via della Ninna, nel 1410 la chiesa fu trasformata, per poi, nel 1560, con la ristrutturazione del palazzo delle magistrature (o degli Uffizi) essere definitivamente inglobata in quest’ultimo. Di questa antica chiesa oggi sono ancora visibili, su Via sella Ninna, delle colonne, mentre in prossimità di queste una targa ricorda al passante: ”AVANZI E VESTIGIA DELLA CHIESA DI SAN PIERO SCHERAGGIO CHE DAVA NOME AD UNO DEI SESTI DELLA CITTA’ E FRA LE CUI MURA NEI CONSIGLI DEL POPOLO SON’ LA VOCE DI DANTE”.
Via della Ninna, i resti della chiesa di san Scheraggio
La lapide che ricorda la chiesa di San Scheraggio

Proprio di fronte a questa targa, sul lato ovest del Palazzo della Signoria, si affaccia su Via della Ninna una curiosa, per le sue piccole dimensioni, porta. Si ritiene che questa fu fatta costruire da Gualtiero di Brienne, Duca di Atene, che per un breve periodo tiranneggiò in Firenze. Infatti in seguito alla continua disputa, non solo politica, tra Guelfi Bianchi e Guelfi Neri, che a metà del Trecento aveva paralizzato il governo della città, i nobili fiorentini, per non lasciare per troppo tempo Firenze senza guida politica, decisero l’8 settembre del 1342 di affidare, temporaneamente, il potere della città ad una persona estranea alle dispute; la scelta cadde sul Duca d’Atene. Il Duca però ben presto si rivelò un tiranno feroce, proclamandosi signore della città a vita. Tale condotta non poté essere sopportata a lungo dai fiorentini, i quali, insorti contro il governo dispotico, il 26 luglio 1343 costrinsero Gualtiero alla fuga proprio da quella piccola porta. Gualtiero, previdente, aveva infatti ordinato la costruzione di una scala segreta che collegava il proprio appartamento con quel sicuro sbocco sulla strada.
Via della Ninna, la via di fuga del Duca di Atene

Ma a quanto sembra a Firenze il Duca ebbe anche estimatori, infatti in Via Calzaioli, presso il numero civico 85 rosso, sulla facciata del palazzo è visibile un leone rampante simbolo del Duca, infatti Carrettieri Visdomini, l’antico proprietario del palazzo, volle così dimostrare la sua riconoscenza e fedeltà al Duca, ma la targa sottostante, ovviamente postuma, condanna tale devozione, recitando: “CON QUESTO CHE FU LO STEMMA DI GUALTIERI DUCA D’ATENE UN CERRETTIERI VISDOMINI DA MALA AMBIZIONE TRATTO LE SUE CASE IN ONTA ALLA CITTA’ OPPRESSA NON IMPUNEMENTE CONTAMINAVA” .
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Via Calzaioli, stemma del Duca di Atene

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